Da La Repubblica del 15/02/2004
Originale su http://www.repubblica.it/2003/h/sezioni/economia/pil/collezionista/col...
Alex Vetri, impiegato romano, da tre anni conserva tutte le ricevute della spesa
Il collezionista di scontrini "La mia inflazione al 15%"
di Giancarlo Mola
ROMA - Amici, colleghi (e fidanzata) lo prendono in giro da sempre. Alex però non fa una piega. E attende il giorno della rivincita. Che è arrivato. Oggi può dimostrare che non ha perso tempo a conservare per tre anni tutti gli scontrini e le bollette, che non sono state vane le ore passate davanti al computer a elaborare i dati giornalieri, a fare le medie mensili, a calcolare (con tanto di torte e istogrammi) quanto è diminuito il suo potere d'acquisto. Prove alla mano, finalmente, può dire di aver battuto l'Istat sul suo stesso terreno: "Nel 2001 la gestione domestica mi è costata 517 euro al mese, nel 2002 è passata a 528,77, nel 2003 a 598,01: sul mio paniere, l'unico che mi interessa, in tre anni, l'inflazione è stata del 15,66 per cento".
Alex Vetri, 33 anni, romano, impiegato, è un tipo pignolo: "Se non ho tutto sotto controllo mi prende l'ansia. E poi sono laureato in economia e commercio, fare i conti mi piace". Passione per la matematica, necessità di far quadrare il bilancio. Che si sono incontrate quando Alex ha deciso di andare a vivere con Amanda, 32 anni - dipendente di un tour operator - in un appartamento di 70 metri quadri nei dintorni della basilica di San Paolo.
"Volevo sapere quanto ci costava la baracca", spiega. Poi squaderna i grafici: "Ci sono i generi alimentari, divisi per tipologia: in generale la media mensile è passata dai 281,82 euro del 2002 ai 307,96 euro del 2003 Vede? L'unica voce cresciuta in linea con l'Istat è quella del discount. Su mercati e supermercati l'aumento è enorme. Poi ci sono le bollette, con rincari modesti. Infine le spese per arredo e manutenzione della casa: nell'ultimo anno il costo mensile è salito da 104,28 a 187,04 euro".
Obiezione di metodo: magari ci sono acquisti più consistenti che gonfiano la media, magari lo stipendio è cresciuto e così la spesa. Non è che il calcolo è un po' approssimativo? Alex ride: "Non sono mica così ingenuo. La busta paga è rimasta quella. E guardi che per la casa considero, per esempio, le lampadine e i portafiori ma non il televisore, se decido di cambiarlo. I conti li faccio per me. Che senso avrebbe prendermi in giro?".
Il problema è che scontrino dopo scontrino, tabella dopo tabella Alex si è accorto di essersi impoverito. Non poco. "Amanda e io guadagniamo in due 2.500 euro al mese", racconta. Poi prende in mano la calcolatrice. Togliamo i 1.062 euro di affitto, le spese di cui sopra, la rata della moto, i trasporti e l'abbigliamento: ci restano 351 euro al mese, che sarebbero meno di 12 euro al giorno".
Interviene Amanda. "Non esageriamo", dice. "Viviamo bene, non abbiamo figli, la casa è bella e possiamo permetterci le vacanze. Poveri non siamo. Ma so che più di prima dobbiamo rinunciare ai libri, al cinema, alle cene fuori. Che abbiamo fatto un passo indietro me ne sono accorta anch'io. E senza fare troppi conti".
Alex Vetri, 33 anni, romano, impiegato, è un tipo pignolo: "Se non ho tutto sotto controllo mi prende l'ansia. E poi sono laureato in economia e commercio, fare i conti mi piace". Passione per la matematica, necessità di far quadrare il bilancio. Che si sono incontrate quando Alex ha deciso di andare a vivere con Amanda, 32 anni - dipendente di un tour operator - in un appartamento di 70 metri quadri nei dintorni della basilica di San Paolo.
"Volevo sapere quanto ci costava la baracca", spiega. Poi squaderna i grafici: "Ci sono i generi alimentari, divisi per tipologia: in generale la media mensile è passata dai 281,82 euro del 2002 ai 307,96 euro del 2003 Vede? L'unica voce cresciuta in linea con l'Istat è quella del discount. Su mercati e supermercati l'aumento è enorme. Poi ci sono le bollette, con rincari modesti. Infine le spese per arredo e manutenzione della casa: nell'ultimo anno il costo mensile è salito da 104,28 a 187,04 euro".
Obiezione di metodo: magari ci sono acquisti più consistenti che gonfiano la media, magari lo stipendio è cresciuto e così la spesa. Non è che il calcolo è un po' approssimativo? Alex ride: "Non sono mica così ingenuo. La busta paga è rimasta quella. E guardi che per la casa considero, per esempio, le lampadine e i portafiori ma non il televisore, se decido di cambiarlo. I conti li faccio per me. Che senso avrebbe prendermi in giro?".
Il problema è che scontrino dopo scontrino, tabella dopo tabella Alex si è accorto di essersi impoverito. Non poco. "Amanda e io guadagniamo in due 2.500 euro al mese", racconta. Poi prende in mano la calcolatrice. Togliamo i 1.062 euro di affitto, le spese di cui sopra, la rata della moto, i trasporti e l'abbigliamento: ci restano 351 euro al mese, che sarebbero meno di 12 euro al giorno".
Interviene Amanda. "Non esageriamo", dice. "Viviamo bene, non abbiamo figli, la casa è bella e possiamo permetterci le vacanze. Poveri non siamo. Ma so che più di prima dobbiamo rinunciare ai libri, al cinema, alle cene fuori. Che abbiamo fatto un passo indietro me ne sono accorta anch'io. E senza fare troppi conti".
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