Da Corriere della Sera del 05/12/2003

Con la sanatoria le entrate aumentano del 5,5% in dieci mesi. Casa: da gennaio sale l’imposta di registro sulle vendite

Via al condono sul 2002, si pagherà entro marzo

Passa la proposta del governo. Dalle banche a dicembre 2,7 miliardi di acconto sulle tasse dell’anno prossimo

di Mario Sensini

ROMA - Doppia manovra del governo per mettere al sicuro i conti pubblici del 2003 e del 2004. Con la Finanziaria, ancora in discussione alla Camera, arriva l’estensione delle sanatorie fiscali ai redditi del 2002, con la possibilità di aderire fino al 16 marzo prossimo. I maggiori incassi, valutati in 1,5 miliardi, serviranno a puntellare la manovra di finanza pubblica per il 2004, che secondo l’esecutivo non cambia nei saldi finali (16 miliardi lordi, 11 di correzione netta del deficit tendenziale). Meno scontata era, invece, la mossa per assicurare gli obiettivi di deficit e di debito del 2003 (2,5 e 106% del pil), evidentemente traballanti. Entro l’anno, con un decreto che sarà varato probabilmente oggi dal Consiglio dei ministri, arriveranno 2,7 miliardi come acconto sulle imposte del 2004. Li anticiperanno le banche e le Poste, versando l’1% delle somme riscosse dai contribuenti nel 2003 attraverso il modello F24.

Anche l’ampliamento del condono al 2002 doveva essere nel decreto, e quindi immediatamente esecutivo. Il governo, però, ha dovuto cedere alle pressioni della maggioranza e ha ripiegato sull’emendamento alla Finanziaria. Lasciando tracce evidenti delle intenzioni originarie nel testo della norma («il presente decreto», ripetuto otto volte), approvata dalla Commissione Bilancio ieri notte in un clima tra il divertito e il rassegnato. «Vi prego di non ridere» ha detto il presidente Giancarlo Giorgetti, della Lega, leggendo ai commissari l’emendamento, mentre l’opposizione lamentava la «prassi straordinaria» dei condoni, e il sottosegretario all’Economia, Giuseppe Vegas, doveva anche giustificare l’assenza della relazione tecnica, «in predisposizione per il decreto».

La riapertura al 2002 riguarderà tutte le sanatorie fiscali, dal tombale alla definizione dei ruoli pregressi. Dovrebbe portare 2 miliardi di euro, ma l’impatto netto sarà inferiore perché mangerà una porzione di gettito del concordato preventivo per gli autonomi e gli artigiani. Chi aderirà a quest’ultimo, e nel 2001 aveva dichiarato meno di quanto previsto dagli studi di settore, non sarà più tenuto ad assolvere l’imposta, potendo sfruttare il condono.

«Mi fa piacere che il governo abbia recepito l’appello della Commissione riportando il condono in sede propria, cioè in Finanziaria» ha commentato Giorgetti. La Lega Nord, non è comunque entusiasta della Finanziaria 2004. «Voteremo per spirito di coalizione» ha detto il capogruppo alla Camera, Alessandro Cè.

Durissimo il centrosinistra. «Il governo sta facendo cose demenziali. Hanno sfasciato un sistema e un gettito che andavano alla grande» ha detto l’ex ministro Ds delle Finanze, Vincenzo Visco. Gettito, per inciso, che secondo i dati diffusi ieri dal Tesoro è aumentato nei primi dieci mesi del 2003 del 5,5% (condoni inclusi) rispetto allo stesso periodo del 2002. Critiche dall’opposizione anche sull’inasprimento delle imposte di registro immobiliari approvato dalla Commissione. Chi vuole evitare accertamenti, dovrà pagare il 110% e non più il 105% della rendita catastale, misura da cui derivano 140 milioni destinati agli enti locali.

La Commissione ha proseguito l’esame delle proposte di modifica (erano 3.300) fino a tarda notte, con l’obiettivo di chiudere i lavori. La Finanziaria, che deve tornare in Senato, arriverà martedì in Aula, dove è atteso l’emendamento del governo con i nuovi fondi (700 milioni) per militari e sicurezza. Approvati, ieri, l’innalzamento del tetto per gli sgravi Irpef sulle ristrutturazioni da 47 a 60 mila euro e la riapertura dei termini, al 31 marzo, per il credito di imposta sugli investimenti al Sud. Nuove norme affidano a Bankitalia il controllo sui finanziamenti bancari agli enti locali. Varate anche agevolazioni per la casa ai «ceti medi» e alle assunzioni dei giovani nelle società sportive minori.

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