Da Corriere della Sera del 11/12/2003

I piccoli giocavano accanto a un deposito d’armi. «Profondo rammarico» dei militari, ma «non è facile evitare questi incidenti»

Errore degli aerei Usa, nuova strage di bambini

Sei morti nella regione di Gardez, in Afghanistan. Karzai protesta. Annan chiede altre indagini

di Ennio Caretto

WASHINGTON - In Afghanistan, lo scorso weekend, le forze armate americane hanno compiuto due stragi di bambini: nove morti a Ghazni, e sei - si è appreso ieri - presso Gardez. Nel darne notizia alla base Usa di Bagram, il colonnello Brian Hilferty ha espresso «il profondo rammarico e cordoglio» degli Stati Uniti, attribuendo le stragi «alla fatalità e a tragici errori». In entrambi i casi i piccoli sono periti sotto i bombardamenti degli aerei Usa, alla caccia di guerriglieri talebani nell'ambito della massima offensiva antiterroristica degli ultimi due anni: obiettivi il mullah Wazir a Ghazni, e il mullah Jalani a Gardez. Con i bambini sono morti anche due civili adulti. I soldati americano hanno eseguito alcuni arresti, ma i mullah sono sfuggiti agli attacchi. «Preferiremmo che si arrendessero. Se non lo fanno saremo felici di ucciderli», così si è espresso il segretario alla Difesa Donald Rumsfeld.

Le stragi di bambini non hanno avuto risonanza in America: scarso rilievo sui media, nessuna dichiarazione del presidente Bush. Ma il segretario generale dell’Onu, Kofi Annan, ha richiesto nuove indagini sui ripetuti incidenti dicendosi «estremamente addolorato». Il suo portavoce a Kabul, Manoel de Almeida e Silva, ha ribadito che le stragi «aggravano il clima di insicurezza e paura e facilitano le attività di chi non vuole la pace, vanno assolutamente prevenute».

Secondo il colonnello Hilferty, presso Gardez i caccia americani hanno colpito un deposito di armi e munizioni del mullah Jalani, ex ufficiale e disertore dell'esercito, alleato del signore della guerra Gulbuddin Hekmatyar, passato ai talebani. «Pensavamo che vi si fosse nascosto», ha spiegato il portavoce militare. Le bombe e i missili hanno invece falciato sei bambini che giocavano lì accanto. «Non è facile evitare morti collaterali - è stata la spiegazione di Hilferty -. Non possiamo garantire che non accada più». Hekmatyar ha reagito all'attacco con un video di 22 minuti in cui invita il popolo afghano alla jihad, la guerra santa islamica, contro «il nemico e invasore americano». Il signore della guerra guida un movimento ribelle legato ad Al Qaeda. Nel video, attacca anche la visita lampo di Bush a Bagdad.

Hilferty ha porto di nuovo le scuse al governo afghano e promesso un'altra rapida inchiesta. Ma un portavoce del presidente Karzai, Omar Samad, ha protestato che le stragi erodono la fiducia dei cittadini nelle istituzioni, e ha ammonito le forze Usa: «Devono essere molto caute». Karzai è in una posizione delicata. Ieri alla vigilia dei lavori della Loya Jirga (Grande assemblea) che deciderà della Costituzione, ha avvertito che si ritirerà se sarà scelto il sistema parlamentare. «Mi candiderò soltanto se l'Afghanistan sarà una repubblica presidenziale - ha detto -. Il Paese ha più bisogno che mai di un leader forte e deciso, che non venga esautorato dal Parlamento». In un’intervista all'agenzia di stampa Reuters , un ex militare afghano, Gul Khan, ha dichiarato che l'America «finirà per essere ridotta in pezzi come l'Urss: Dio è con noi e nessuno si sottrae al giudizio di Dio».

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