Da Il Manifesto del 28/11/2003

Storia e politica

La stella bipolare fra due Muri

di Ida Dominijanni

Macché colpa del fascismo, macché male assoluto, macché olocausto, macché questione ebraica, macché Israele, macché Novecento. Questo è solo il contorno, ma il piatto forte è un altro e si chiama bipolarismo italiano. Anzi, bipolarismo «maturo», «sereno», «stabilmente affidabile», bipolarismo «degli avversari» e non dei nemici, del «limpido scontro» e non degli insulti. Ecco, la stella polare, anzi bipolare, era questa, Gianfranco Fini ce l'aveva chiara davanti fin dal `93 e con lui molti compagni di strada di centro e di sinistra, Pierferdinando Casini che lo capì quando la Dc collassò, Francesco Rutelli che con Fini fece a Roma il primo esperimento di democrazia elettorale bipolare, Walter Veltroni che già nell'89 intese in tal senso la svolta del Pci. E' un piacere dunque ritrovarsi tutti attorno allo stesso tavolo, con la scusa del libro sui primi dieci anni di An che Publio Fiori ha fatto uscire proprio in questi giorni con acuto tempismo. Ed è un piacere ricevere da Fini l'ordine del discorso e seguirlo con disciplina e convinzione. Che dice Fini, reduce dai trionfi israeliani? Dice che Gerusalemme è stata solo una tappa del percorso cominciato a Fiuggi nel `93. Dice che quando lui diede i natali ad An, aveva in testa un'ambizione precisa, «culturale prima che politica», riassumibile sotto il titolo «consegnare il Novecento alla storia». Era ora che il passato passasse, e che la si smettesse di organizzare la lotta politica in Italia sulla desueta coppia fascismo-antifascismo, giacché i valori dell'antifascismo, ovvero «democrazia e libertà», erano ormai condivisi da tutti, (ex)fascisti compresi. Quindi si poteva passare a una sana democrazia bipolare organizzata sulla più moderna coppia centrodestra-centrosinistra, in cui i nemici si trasformavano in avversari scordandosi del passato. Ma l'operazione aveva un prezzo, e il prezzo è stato infine pagato a Gerusalemme: nominare quella maledetta questione del «male assoluto», senza sconti ai fascisti italiani che la Shoah non la fecero ma le leggi razziste sì. «Poi, lo sappiamo che il fascismo fu anche altre cose», buone s'intende: ma per farsele riconoscere, e per farsi riconoscere la buona fede dei ragazzi di Salò non solo da Luciano Violante, quel prezzo andava pagato. Adesso è fatta e la stella bipolare può splendere in cielo e in terra senza nuvole sopra.

Non fa una piega, il discorso di Fini. Anzi una sì, ma nessuno è disposto a vederla. Quell'annessione dei valori dell'antifascismo, «democrazia e libertà», sottintende una concezione della democrazia e della libertà com'è quella che trionfa oggi come oggi in tutto l'occidente, democrazia elettorale senza passioni condita di plebiscitarismo e libertà di mercato armata. Ma nessuno è lì per contestargliela, bensì per portare argomenti a sostegno. Casini paga a sua volta il prezzo che deve pagare afferendo che non per mano dei giudici morì la DC, ma perché col crollo del Muro di Berlino era crollata la ragion d'essere anticomunista dell'unità politica dei cattolici. Veltroni, che di prezzi ne ha pagati più del dovuto essendo stato un democratico ante litteram in un partito di comunisti, preferisce guardare avanti, «l'Italia è un gigante prigioniero del passato», meno male che ci sono i giovani che «si accostano alla politica in un tempo post-ideologico», la transizione verso il bipolarismo è cominciata con la svolta di Occhetto ma ancora non ci siamo, perché tutti si liberano del passato tranne Berlusconi che invece non fa che rinfacciarlo agli ex comunisti. Rutelli anche lui non ha prezzi da pagare, a quale storia poi?, in compenso può rivendicare quella prima prova di civile confronto con Fini nel `93 e rendere omaggio a Ciampi senza dirlo: finalmente ci siamo riappropriati tutti di parole sante come «paese, patria, nazione», che fino a ieri, con quel macigno del fascismo sopra, non si potevano pronunciare con l'orgoglio che meritano. Ma è l'unico che almeno ricorda all'«avversario» di allora che a Gerusalemme qualcosa sul Muro, non quello crollato nell'89 a Berlino ma quello in costruzione in Cisgiordania, poteva sforzarli di dirla.

Amo non raccolto. Non è questo il punto dell'incontro, ma piantare una bandierina sul bipolarismo quasi perfetto. Quasi, perché a intralciarne le magnifiche sorti, ora che Fini ha risciacquato i suoi panni a Gerusalemme, resta «solo» Silvio Berlusconi, impresentabile leader anormale di un paese che resiste a diventare normale. E quel tavolo attorno al libro di Publio Fiori a questo serve, a mettere sul piatto il problema di come accordarsi per ridurre questa gigantesca anomalia sulla strada della normalità definitiva degli avversari in doppiopetto.

Veltroni manca la risposta alla domanda di Mauro Mazza, sulle convergenze parallele fra le due svolte che cambiarono l'Italia, quella del partito comunista e quella del partito fascista. Peccato, poteva essere una buona occasione per fare il gioco delle somiglianze e delle differenze. Una differenza in particolare, questa. Che il momento dell'abiura non è indifferente per i suoi esiti. Si può tagliare col proprio passato in due modi, quando si è deboli o quando si è forti, e il risultato ne consegue. Fini ha aspettato con pazienza e prudenza l'ora giusta per nominare il «male assoluto»: quando il revisionismo aveva ben scavato, e mentre la destra del XXI secolo è tanto ben insediata, a Roma come a Washington come a Gerusalemme, da non avere più bisogno dei miti del XX. Il Pci svoltò mentre il comunismo del XX secolo crollava senza che una sinistra all'altezza del XXI si vedesse all'orizzonte, né in politica né in cultura. A volte, è vero, dall'avversario c'è proprio da imparare.

Sullo stesso argomento

Articoli in archivio

A comic opera
The ins and outs of politics in Italy
su The Economist del 21/04/2005
 
Cos'� ArchivioStampa?
Una finestra sul mondo della cultura, della politica, dell'economia e della scienza. Ogni giorno, una selezione di articoli comparsi sulla stampa italiana e internazionale. [Leggi]
Rassegna personale
Attualmente non hai selezionato directory degli articoli da incrociare.
Sponsor
Contenuti
Notizie dal mondo
Notizie dal mondo
Community
• Forum
Elenco degli utenti

Sono nuovo... registratemi!
Ho dimenticato la password
• Sono già registrato:
User ID

Password
Network
Newsletter

iscriviti cancella
Suggerisci questo sito

Attenzione
I documenti raccolti in questo sito non rappresentano il parere degli autori che si sono limitatati a raccoglierli come strumento di studio e analisi.
Comune di Roma

Questo progetto imprenditoriale ha ottenuto il sostegno del Comune di Roma nell'ambito delle azioni di sviluppo e recupero delle periferie

by Mondo a Colori Media Network s.r.l. 2006-2024
Valid XHTML 1.0, CSS 2.0