Da La Stampa del 21/11/2003

Le strategie e i simboli del terrore

di Aldo Rizzo

Il cosiddetto dopoguerra iracheno (che in realtà è un'impressionante esplosione di violenza) si svolge ormai su due fronti. Uno è l'Iraq, dove il terrorismo si abbatte non solo sulle forze della coalizione che ha rovesciato la dittatura di Saddam Hussein, ma anche su contingenti alleati, come quello italiano, presenti per cooperare alla ricostruzione del paese, e sulle stesse istituzioni internazionali, come l'Onu e la Croce rossa. L'altro fronte è esterno ai luoghi della guerra e coinvolge le nazioni che i terroristi giudicano complici del «Grande Satana» americano, anelli di una catena «imperialista». Il loro obiettivo, sulla base di una strategia ripugnante ma a suo modo lucida, è quello di destabilizzarle e d'impaurirle, di favorirne le tensioni interne, siano esse di tipo pacifista o, come nei paesi islamici moderati, di tipo radicale o fondamentalista.

Le stragi di ieri a Istanbul, che seguivano di soli cinque giorni i sanguinosi attentati nelle sinagoghe, rispondono in pieno a questo delirante disegno. Colpendo il consolato e una grande banca della Gran Bretagna, proprio mentre il presidente americano è ospite di Stato a Londra, il terrorismo islamista ha inteso punire col sangue l'«alleanza speciale» tra le due potenze occidentali e fornire ulteriori motivi o pretesti a quanti si accingevano a manifestare contro la politica di Bush e Blair. Nello stesso tempo, Al Qaeda, con le sue diramazioni locali, ha inferto un secondo, drammatico colpo alla Turchia, paese-cerniera tra Islam e Occidente, retto da un governo islamico moderato, candidato a esser parte dell'Unione europea, ma anche percorso da fremiti fondamentalisti e da tensioni etniche.

E' un momento gravissimo, che richiede forza e determinazione, ma anche una controstrategia politica efficace, di tutta la comunità internazionale, al di là delle ormai inutili polemiche sulla guerra a Saddam. Col decisivo concorso, ovviamente, di chi decise quella guerra, a Washington e a Londra.

Sullo stesso argomento

Articoli in archivio

Le immagini dell´ingegnere in catene trasmesse da Al Jazeera. Nel messaggio accuse al premier, che replica dopo poche ore
Una gabbia per l´ostaggio inglese
L´appello di Bigley. Blair: «Se i rapitori ci contattano, rispondiamo»
di Enrico Franceschini su La Repubblica del 30/09/2004
Tony Blair: "Continueremo a fare tutto il possibile". Due alti esponenti della comunità musulmana britannica sono arrivati ieri a Bagdad
"Abbiamo ucciso l´ostaggio inglese"
Due siti islamici rivendicano la morte di Kenneth Bigley
di Enrico Franceschini su La Repubblica del 26/09/2004
Una telefonata alla famiglia Bigley, ma nessuna dichiarazione pubblica
Blair, silenzio e imbarazzo il premier sempre più solo
Consensi in calo, avversari pronti ad attaccarlo
di Enrico Franceschini su La Repubblica del 24/09/2004
 
Cos'� ArchivioStampa?
Una finestra sul mondo della cultura, della politica, dell'economia e della scienza. Ogni giorno, una selezione di articoli comparsi sulla stampa italiana e internazionale. [Leggi]
Rassegna personale
Attualmente non hai selezionato directory degli articoli da incrociare.
Sponsor
Contenuti
Notizie dal mondo
Notizie dal mondo
Community
• Forum
Elenco degli utenti

Sono nuovo... registratemi!
Ho dimenticato la password
• Sono già registrato:
User ID

Password
Network
Newsletter

iscriviti cancella
Suggerisci questo sito

Attenzione
I documenti raccolti in questo sito non rappresentano il parere degli autori che si sono limitatati a raccoglierli come strumento di studio e analisi.
Comune di Roma

Questo progetto imprenditoriale ha ottenuto il sostegno del Comune di Roma nell'ambito delle azioni di sviluppo e recupero delle periferie

by Mondo a Colori Media Network s.r.l. 2006-2024
Valid XHTML 1.0, CSS 2.0