Da La Stampa del 21/10/2003
Originale su http://www.lastampa.it/_web/_INTERNET/copyfight/archivio/copyfight0310...
Parla il professor Giovanni Ziccardi dell'associazione IP Justice, esperto di diritto digitale
È guerra aperta sul copyright
«La responsabilità penale per chi lo viola è troppo elevata»
di Stefano Porro
Negli Usa non si placa la polemica sulle violazioni del diritto d’autore attraverso l’uso delle nuove tecnologie. Le grandi major del software e della musica hanno improvvisamente riaperto le ostilità contro gli «scambisti» di file musicali, chiedendo danni per vari milioni di dollari a comuni cittadini colpevoli di aver scaricato illegalmente file mp3 dalle rete. Sullo stesso fronte non ha perso tempo anche il governo federale che, su pressione dell’industria hollywoodiana, sta preparando un provvedimento che permetterà solamente la vendita di computer e tv digitali che dispongano di sistemi anti-pirateria. Una misura che minaccia seriamente la libertà e la privacy dell’utente, secondo il professor Giovanni Ziccardi, esperto di diritto digitale e rappresentante per l’Italia dell’associazione IP Justice, che da anni si batte per una riforma del copyright.
Perchè c’è tanta attenzione attorno al diritto d’autore?
Perché le big corporate del cinema e della musica sono terrorizzate dalle opportunità di copia e diffusione dei prodotti culturali offerto dalle nuove tecnologie. Per cui, servendosi della loro influenza economica e politica, hanno fatto approvare delle leggi molto restrittive, come il famigerato Digital Millennium Copyright Act. In questo modo, si sovverte il significato originario di copyright… Proprio così. Il diritto d’autore, lo dice il nome stesso, è nato come tutela degli interessi di chi ha scritto un testo, realizzato un film, cantato una canzone. Oggi invece viene brandito come un’arma per difendere il fatturato delle grandi major e, peggio ancora, come mezzo di controllo sociale. Questo accade soprattutto negli Usa.
E perchè la situazione in Italia la preoccupa?
Perchè il nostro paese fa parte dell’Unione Europea, che sta importando il peggio della normativa Usa sul diritto d’autore. Lo scorso aprile sono stati approvati due nuovi decreti sul copyright e sul commercio elettronico che recepiscono molti dei principi legislativi presenti nel Digital Millennium Copyright Act. Presto anche da noi aumenteranno sorveglianza e repressione.
Cosa potrebbe accadere ai colpevoli colti in flagranza di reato, con l’mp3 in mano?
Ci sarà un inasprimento delle pene. Negli Usa le ammende possono arrivare fino a 500 mila dollari o, in alternativa, a 5 anni di carcere. Non posso prevedere come si regolerà la legislazione italiana, ma da un punto di vista penale, ha molto meno da preoccuparsi un automobilista che uccide accidentalmente un pedone piuttosto che chi viola il copyright.
Perchè c’è tanta attenzione attorno al diritto d’autore?
Perché le big corporate del cinema e della musica sono terrorizzate dalle opportunità di copia e diffusione dei prodotti culturali offerto dalle nuove tecnologie. Per cui, servendosi della loro influenza economica e politica, hanno fatto approvare delle leggi molto restrittive, come il famigerato Digital Millennium Copyright Act. In questo modo, si sovverte il significato originario di copyright… Proprio così. Il diritto d’autore, lo dice il nome stesso, è nato come tutela degli interessi di chi ha scritto un testo, realizzato un film, cantato una canzone. Oggi invece viene brandito come un’arma per difendere il fatturato delle grandi major e, peggio ancora, come mezzo di controllo sociale. Questo accade soprattutto negli Usa.
E perchè la situazione in Italia la preoccupa?
Perchè il nostro paese fa parte dell’Unione Europea, che sta importando il peggio della normativa Usa sul diritto d’autore. Lo scorso aprile sono stati approvati due nuovi decreti sul copyright e sul commercio elettronico che recepiscono molti dei principi legislativi presenti nel Digital Millennium Copyright Act. Presto anche da noi aumenteranno sorveglianza e repressione.
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