ROMA - «Sono abrogati l'articolo 10, comma 1, e l'articolo 12, del regio decreto legge 21 febbraio 1938 n.246, convertito dalla legge 4 giugno 1938 n.880». Tutto chiaro? No di certo, ma chi non vuole più pagare il canone della Rai può essere felice. Tradotto in italiano, infatti, quel comma della Finanziaria 2004, significa che basterà dichiarare di essersi disfatti del televisore e il caso sarà chiuso. Senza aspettare che i tecnici dell'Ufficio Erariale vengano a casa ad imballare e sigillare la tv nel sacco di juta, come prevedeva il codice del '38. Possono esser felici anche gli agricoltori, chi coltiva fiori in serra, le cooperative della pesca, gli autotrasportatori, i funzionari del ministero dell'Interno. E un po' meno i dirigenti statali che vanno a Bruxelles per lavoro, o i professori universitari (che col blocco delle assunzioni vanno all'estero, mentre dall'estero si richiamano cervelli per insegnare). Ce n'è per tutti i gusti nella nuova legge Finanziaria. Basta dotarsi di santa pazienza, di tutte le Finanziarie e dell'intero armamentario normativo realizzato nell'ultimo decennio (e qualche volta come si è visto non basta), trovare i riferimenti, comparare, sostituire le parole. Et voilà. Il rebus dell'articolo 2, scritto in perfetto burocratese (ma del resto le Finanziarie si devono fare per forza così) è sciolto. Si scopre che dal prossimo anno sarà prorogata l'Irap al 3,75 per gli agricoltori e le cooperative di pescatori. Che slitteranno al 2004 anche le agevolazioni sul gasolio per gli autotrasportatori, e su quello per il riscaldamento nei comuni montani, ma anche l'accisa zero per il gasolio usato nelle serre, le agevolazioni per la pesca costiera. Comparando e sostituendo, si arriva a capire che nel 2004 le università e gli enti di ricerca potranno avere il privilegio (unici nella pubblica amministrazione) di chiedere un aumento dei fondi rispettivamente del 4 e del 5% rispetto al 2003. Che gli uffici consolari e le ambasciate all'estero potranno utilizzare fondi provvisori per le spese urgenti. E che nel 2004, oltre ai 171 milioni di euro agli Interni, sarà ripianato anche un debito con le Poste spa di ben 823 milioni di euro: anticipazioni per spese di giustizia. C'è poi il blocco delle assunzioni nella pubblica amministrazione. «E' una proroga», spiega il ministro dell'Economia Giulio Tremonti. Ma il comma successivo spiega anche che tutte le amministrazioni nel 2005 e nel 2006 dovranno ridurre l'occupazione dell'1% sull'anno prima. E va da sè la conferma del blocco all'aumento di indennità, compensi, gratifiche e rimborsi. Meno scontato il comma 4 dell'articolo 13: «chi si reca in missione presso le istituzioni Ue, o partecipi a riunioni per conto di istituzioni europee, ad eccezione dei dirigenti di prima fascia, spetta il pagamento delle spese di viaggio areo nella classe economica». Evidentemente viaggiavano in business. Ci sono le agevolazioni per i decoder per la tv digitale terrestre: 150 euro di contributo, per un totale di 135 milioni, pari a 900 mila decoder sovvenzionati. Che è pure difficile acquistare perchè non si trovano in giro. In compenso sono solo 400 mila i nuovi abbonati ad Internet in banda larga che possono avere il contributo di 75 euro. Lo sforzo per l'innovazione non finisce qui. C'è il programma «Pc ai giovani», ma lo stanziamento è sempre quello della Finanziaria 2001 (ancora ci si esprimeva in lire ed erano 180 miliardi) che ancora non si esaurisce. Poi la perla. Il Ministero dell'Economia, si apprende dal testo della Finanziaria, oltre a privatizzare acquista: almeno la quota dell'Ismea in Buonitalia, società privata che promuove i prodotti tipici.