Da Corriere della Sera del 19/09/2003
Previsioni e entrate in deficit
di Mario Sensini
ROMA - Buco previsto, imprevisto o manovra tattica? Sul calo di 10 miliardi delle entrate 2003 al netto del condono, il governo tranquillizza, ma le preoccupazioni non mancano. «E’ un risultato negativo di cassa già previsto dal Documento di Programmazione» spiega il vice ministro dell’Economia, Mario Baldassarri. Il presidente della Commissione Finanze della Camera, Giorgio La Malfa, qualche dubbio ce l’ha: «Mi sembra un déjà vu: qualche giorno prima della Finanziaria si dice che il buco è quasi incolmabile, e poi lo si colma. Così si giustificano quei condoni che non si dovrebbero fare». L’ex ministro del Tesoro Vincenzo Visco spara ad alzo zero. «La correzione del gettito è di gravità estrema. Non è frutto solo della bassa crescita, ma di una politica irresponsabile: i condoni cannibalizzano i proventi dell’accertamento e determinano il mancato rispetto delle regole».
Nel Dpef, invero, si parla di un calo del gettito di 10 miliardi, ma per il 2004, ed è già considerato nella manovra del prossimo anno. Per quest’anno la situazione descritta dal Documento è un po’ diversa. «Il maggior gettito delle sanatorie - si legge - compenserà l’andamento delle entrate» in calo per la bassa crescita. Con l’emendamento di due giorni fa al Parlamento, tuttavia, il governo spiega che il gettito straordinario del condono (13 miliardi) non compenserà il calo del gettito 2003, pari a 17,6 miliardi.
Il condono è ancora aperto e tutto può succedere. Ma che la situazione dei conti sia grave lo avrebbe ammesso nel vertice di maggioranza anche Tremonti, che cercherà di evitare a tutti i costi un appesantimento che rischia di trascinarsi al 2004.
Nel Dpef, invero, si parla di un calo del gettito di 10 miliardi, ma per il 2004, ed è già considerato nella manovra del prossimo anno. Per quest’anno la situazione descritta dal Documento è un po’ diversa. «Il maggior gettito delle sanatorie - si legge - compenserà l’andamento delle entrate» in calo per la bassa crescita. Con l’emendamento di due giorni fa al Parlamento, tuttavia, il governo spiega che il gettito straordinario del condono (13 miliardi) non compenserà il calo del gettito 2003, pari a 17,6 miliardi.
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