Da Famiglia cristiana del 21/05/2003

Iniziativa in favore del Mozambico

Un'idea per salvare l'Africa

Unicredit finanzia un progetto della Comunità di Sant'Egidio contro l'Aids. E vara una inedita fondazione di solidarietà.

di Rosanna Biffi

Occhi grandi invasi da un dolore rassegnato. Occhi che si assomigliano in modo impressionante sia che appartengano a uomini, sia a donne o bambini, perché in essi si legge la stessa tragedia, quella dell’Africa. Eppure questi sguardi — presenti in 40 foto molto belle di due maestri del reportage sociale, Massimo Mastrorillo e Francesco Zizola — si snodano in una mostra che ha un titolo di speranza: Mozambico – Il futuro è possibile.

Contraddizione? No, perché le foto accompagnano, e in parte documentano, la storia di un importante progetto di lotta all’Aids in Mozambico ideato dalla Comunità di Sant’Egidio e finanziato in misura preponderante da Unicredit. Quest’ultimo ha scelto il giorno di inaugurazione della mostra (aperta fino al 29 maggio a Palazzo Clerici a Milano) per presentare la sua neonata Fondazione umanitaria, “Unidea”, che in Africa inizierà gli interventi d’aiuto,

Il dramma e la speranza, dunque, fotografabili anche con alcuni dati. In Mozambico, una persona su sette è affetta da Hiv/Aids, un nuovo malato su cinque è un bambino appena nato da madre sieropositiva. Ma l’altro piatto della bilancia registra che in un anno, grazie al programma di Sant’Egidio, sono nati oltre 100 bambini sani da donne siero-positive e che 2.000 famiglie vengono curate, con un costo a persona di appena 350 euro, 20 volte meno che in Europa o negli Usa. Tutta l’assistenza è gratuita e condotta in stretta collaborazione con il sistema sanitario del Mozambico: se questo esempio di lotta all’Aids su scala nazionale — che comprende anche interventi sociali e formazione del personale — darà risultati duraturi, potrebbe essere esportato in altri Paesi africani. Magari conservando Io stesso acronimo, Dream: in inglese significa “sogno” e simboleggia bene la speranza tenace di mostrare che è possibile sconfiggere 1’Aids anche in Africa.


UN PROGETTO COMPLESSO

«Crediamo molto in Dream», conferma Francesca Gori, segretario generale di Unidea. «Perciò, prima che la Fondazione di Unicredit vedesse la luce, e considerando che i fondi a essa destinati erano già accantonati, abbiamo sostenuto un progetto complesso come questo». Che fa da apripista agli impegni che Unidea assumerà in prima persona, coniugando l’aiuto ai Paesi più poveri, la serietà e l’efficacia dell’intervento, il coinvolgimento di personale del luogo.

Tutti elementi che rientrano nelle idee di base della Fondazione, una novità nel mondo bancario italiano. Mentre le altre Fondazioni di origine bancaria, infatti, sono istituzioni storiche e pubbliche proprietarie di banche, Unidea all’inverso è stata creata da una banca ed è un soggetto privato, con piena autonomia per progettare e sostenere iniziative per la solidarietà e la cooperazione allo sviluppo. L’amministratore delegato di Unicredit, Alessandro Profumo, ha spiegato che «sarà finanziata con la destinazione di una quota dell’ I per cento del reddito imponibile di gruppo. Nel 2002 è stato inoLtre posto un tetto di 10 milioni di euro»: la cifra a disposizione in un anno per i progetti.

«Due terzi del budget saranno destinati al Terzo Mondo», illustra in dettaglio Francesca Gori, «perché uno degli intenti è aiutare i Paesi che soffrono di povertà assoluta e malattie endemiche. Per i primi tre anni concentreremo l’intervento in Africa e stiamo valutando un grosso progetto sulla medicina di base nell’area subsahariana o nel Corno d’Africa, con formazione di infermieri e medici locali, anche con corsi a distanza. Non vogliamo arrivare, costruire un ospedale e poi andare via, ma partire dal basso e lasciare una traccia durevole già dopo tre o quattro anni».


ANCHE IN EUROPA DELL'EST

«L’altra zona dove interverremo saranno i Paesi dell’Est che entreranno in Europa. Il primo progetto riguarderà la Polonia e sarà rivolto aLla formazione e all’inserimento nel lavoro di giovani delle campagne. Perché all’Est abbiamo individuato tre fasce sociali da aiutare: i bambini, i giovani e gli anziani. Per l’Italia, infine, sosterremo la Casa della Carità che la Caritas ambrosiana farà sorgere alla periferia di Milano».

Anche i dipendenti del gruppo bancario potranno fare la loro parte: è allo studio la possibilità che utilizzino permessi retribuiti per periodi di volontariato nei programmi di Unidea o che, quando finanziano un’organizzazione di solidarietà compatibile con Io statuto della Fondazione, quest’ultima destini a quell’organizzazione la medesima cifra. Così, alla fine, ci ritroveremo ad accantonare i mugugni sui tassi e le spese di gestione del conto per dire, come Luciana Littizzetto: «Ti amo, bancario».

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