Da La Repubblica del 05/06/2003
I Comuni bocciano la commissione indipendente sui rapporti dei servizi "manipolati" dal governo
Londra, indagine sul dossier Iraq
Blair:"Contro di me accuse false"
di Paolo Filo della Torre
LONDRA - Con 98 voti di maggioranza, il governo britannico ha sconfitto la mozione congiunta di conservatori e liberali, che proponevano la costituzione immediata di una commissione d'inchiesta indipendente per decidere se ci siano state manipolazioni del rapporto dei servizi segreti sulle armi di distruzione di massa in Iraq, compilato alla vigilia della guerra contro Saddam Hussein. Sono giorni di polemiche pesanti contro Blair, accusato di aver fatto manipolare il documento per drammatizzarne il
contenuto e ottenere l'appoggio dei parlamentari incerti e dell'opinione pubblica all'invio delle truppe in Iraq.
Il premier nega tutto, ma di fronte alle accuse che gli vengono sia dagli esponenti del suo partito che dall'opposizione ha accettato, come compromesso, di affidare l'indagine alla Commissione parlamentare per i servizi segreti capeggiata da uno dei suoi fedelissimi che riferirà al suo ufficio. Successivamente verrà pubblicato un rapporto governativo che, dopo essere stato dibattuto ai Comuni e alla Camera dei lord, sarà pubblicato interamente, e messo anche in vendita al pubblico al costo di una sterlina. Ma è una soluzione che non soddisfa gli avversari del premier.
Il dibattito ai Comuni, ieri, è stato infuocato. Il leader conservatore lain Duncan-Smith ha urlato dai banchi dell'opposizione: «Nessuno crederà più ad una sola parola del nostro primo ministro», e lo ha accusato di voler insabbiare quello che definisce uno scandalo. I tory, pure avendo appoggiato la guerra, fanno ora eco alla battagliera leader della sinistra laburista Clare Short che si è recentemente dimessa dal suo incarico di ministro per la Cooperazione con accuse vibranti: «Tony ci ha imbrogliato, deve chiedere scusa all'intera nazione». La prima richiesta di una commissione di inchiesta sui rapporti di intelligente è venuta proprio da lei, e da un altro ex del governo, Robin Cook, che accusa Blair di incompetenza: probabilmente, dice l'ex ministro degli Esteri, non era al corrente delle ingerenze nel lavoro dei servizi segreti. Ma molti giornali e la Bbc citano fonti dell'intelligence per sostenere la tesi che un intervento ci sia stato, e anche pesante. Alcuni addirittura sostengono che, dopo la compilazione della primo rapporto sull'esistenza di armi di distruzione di massa in Iraq, ai suoi autori sarebbe stato chiesto di renderne il contenuto più "sexy", sostenendo la capacità del dittatore iracheno di poterle utilizzare nel brevissimo spazio di 45 minuti.
C'è quindi ancora una forte tensione in Parlamento. Per ora Tony Blair è riuscito a superare il primo attacco. Ma non tutti i suoi alleati sembrano capaci di aiutarlo in questo difficile momento. Per esempio il responsabile della maggioranza parlamentare, John Reid, è andato alla Bbc ad accusare uomini dei servizi segreti da lui definiti «furfanti» che avrebbero diffuso notizie false e tendenziose a proposito delle manipolazioni sul dossier Saddam. Reid ha in questo modo allargato il fronte dell'opposizione al governo e reso proprio Blair più vulnerabile.
contenuto e ottenere l'appoggio dei parlamentari incerti e dell'opinione pubblica all'invio delle truppe in Iraq.
Il premier nega tutto, ma di fronte alle accuse che gli vengono sia dagli esponenti del suo partito che dall'opposizione ha accettato, come compromesso, di affidare l'indagine alla Commissione parlamentare per i servizi segreti capeggiata da uno dei suoi fedelissimi che riferirà al suo ufficio. Successivamente verrà pubblicato un rapporto governativo che, dopo essere stato dibattuto ai Comuni e alla Camera dei lord, sarà pubblicato interamente, e messo anche in vendita al pubblico al costo di una sterlina. Ma è una soluzione che non soddisfa gli avversari del premier.
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