Da Corriere della Sera del 21/05/2003
Bush chiede ad Abu Mazen «passi concreti»
La Casa Bianca cerca di riannodare il dialogo tra palestinesi e israeliani
di Ennio Caretto
WASHINGTON - Il presidente Bush reagisce agli attentati in Israele con un’iniziativa a sorpresa: una telefonata al premier palestinese Abu Mazen, durante la quale lo ha incoraggiato a combattere il terrorismo. Nel colloquio - durato 15 minuti - Bush ha ribadito il suo impegno alla nascita di uno Stato palestinese e alla sicurezza di Israele, promette di chiedere «passi concreti» di pace al premier israeliano Sharon, e sollecita uno sforzo dei Paesi arabi.
Il portavoce della Casa Bianca, Ari Fleischer, ha definito lo scambio «amichevole e pieno di speranza». Abu Mazen ha promesso riforme e guerra al terrorismo.
L'obiettivo della telefonata di Bush non è però solo di aprire un dialogo diretto con il premier palestinese e di rafforzarlo. E' anche di isolare definitivamente Arafat, con cui ha rifiutato di parlare per due anni. Fleischer lo conferma: «Abu Mazen capisce che il successo dello Stato palestinese incomincia con la lotta a chi vuole far deragliare la pace», sottolinea, contrapponendolo implicitamente ad Arafat. Il portavoce prospetta altre telefonate e forse un invito alla Casa Bianca per Mazen. Bush vara la strategia mentre Israele discute come neutralizzare Arafat, accusato di fomentare gli attentati.
I pareri sono divisi. Il ministro della Difesa, Shaul Mozaf, minaccia la sua espulsione «se ostacolerà Mazen». Il ministro del Commercio, Ehud Olmert, ne chiede almeno gli arresti domiciliari e sostiene che «finché Arafat sarà vivo moriranno degli ebrei». Quello delle Scienze, Eliezei Zandlberg, sollecita «la morte politica» del presidente palestinese tramite il completo isolamento. Solo il deputato Yossi Sarid consiglia prudenza: «Rimuovere Arafat significa indebolire Mazen. Bisogna invece aiutare il premier».
Il portavoce della Casa Bianca, Ari Fleischer, ha definito lo scambio «amichevole e pieno di speranza». Abu Mazen ha promesso riforme e guerra al terrorismo.
L'obiettivo della telefonata di Bush non è però solo di aprire un dialogo diretto con il premier palestinese e di rafforzarlo. E' anche di isolare definitivamente Arafat, con cui ha rifiutato di parlare per due anni. Fleischer lo conferma: «Abu Mazen capisce che il successo dello Stato palestinese incomincia con la lotta a chi vuole far deragliare la pace», sottolinea, contrapponendolo implicitamente ad Arafat. Il portavoce prospetta altre telefonate e forse un invito alla Casa Bianca per Mazen. Bush vara la strategia mentre Israele discute come neutralizzare Arafat, accusato di fomentare gli attentati.
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